L’ombra del vento

Indice dei contenuti

La storia editoriale del romanzo L’ombra del vento, dello scrittore barcellonese Carlos Ruiz Zafón è la prova che il potere del passaparola dei lettori è superiore a qualsiasi risonante campagna promozionale. Infatti, sebbene scarsamente pubblicizzato, il romanzo ha raggiunto i vertici delle classifiche dei libri più venduti in numerosi paesi e in alcuni casi, come è accaduto in Spagna, vi è rimasto per più di un anno. Molteplici le ragioni di un tale successo. Fra queste spicca una sapiente miscela di ingredienti atti a conquistare un pubblico ampio e variegato. Nelle sue quattrocentotrentotto pagine, attraverso una fitta rete di storie dentro le storie, L’ombra del vento intreccia diversi generi narrativi ad alto gradimento popolare: romanzo poliziesco e romanzo sentimentale, romanzo storico e romanzo gotico, tragedia e commedia.

Tutto ha inizio quando Daniel Sempere, il protagonista si sveglia all’alba del suo undicesimo compleanno angosciato perché non riesce a ricordare il volto della madre morta anni addietro. Per distrarlo il padre, un libraio antiquario, lo porta in uno splendido luogo, il Cimitero dei libri dimenticati, una “gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili” nella quale i bibliofili della città raccolgono le opere altrimenti destinate a perdersi nell’oblio. Lì, secondo tradizione, il padre invita Daniel ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita.

La scelta di Daniel ricade su un volume intitolato proprio L’ombra del vento di un autore sconosciuto, Julián Carax. Il romanzo entusiasma Daniel e lo spinge a cercare altri libri dello scrittore. Scopre così che quella in suo possesso potrebbe essere l’unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax perché da anni un uomo sfigurato dal fuoco che si presenta col nome di Laín Coubert, il personaggio del demonio nel romanzo di Julián, brucia sistematicamente i libri dello scrittore. Intrigato dal mistero che aleggia intorno all’autore, Daniel inizia un’indagine destinata a protrarsi dieci anni durante i quali ricompone i frammenti di un’esistenza segnata da un’infanzia infelice, intricate vicende familiari, amori fatali, violenza e omicidi. Come ogni investigatore che si rispetti, Daniel ha un aiutante: Fermín Romero de Torres, un vagabondo coltissimo che afferma di essere stato un agente repubblicano e che il ragazzo riscatta da una vita di strada e di alcol assoldandolo come cercalibri per la bottega del padre. Fermín, che con la sua loquela aulica e altisonante, il suo appetito pantagruelico, la sua cultura e il suo acume sembra riunire in sé Sancho Panza e don Chisciotte, è uno dei personaggi più letterari e memorabili del romanzo che proprio nella caratterizzazione accurata dei protagonisti ha uno dei suoi poli di attrazione.

La storia delle ricerche di Daniel si fonde con quella della sua educazione sentimentale, il suo amore non corrisposto per la cieca Clara Barceló e quello per Beatriz, la sorella del suo migliore amico, che sembra ricalcare il tormentato rapporto di Julián con Penelope che è all’origine di tutto il mistero. Ma la storia delle ricerche di Daniel si intreccia anche con un sinistro figuro, l’ispettore capo della polizia franchista Francisco Javier Fumero, ossessionato dall’idea di uccidere Julián e di distruggere Fermín.

Cecilia Pecchioli

Lascia un commento