La storia della Psicologia in un giro di film

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Il merito di aver fondato la psicologia come disciplina accademica va a Wilhelm Wundt, in Germania, che tra il 1858 e il 1862 scrisse il libro Contributi alla teoria della percezione sensoriale e più tardi il suo Manuale di psicologia. Nel 1875 divenne professore di filosofia a Lipsia, dove fondò il suo laboratorio nel 1879. Nonostante vi fossero ancora termini come fisiologia e filosofia, Wundt voleva fare psicologia.

Da allora abbiamo fatto molta strada e la psicologia si è aperta allo studio di tanti e diversi fenomeni, attraverso sempre più numerose prospettive.

Durante questo percorso, ci sono stati alcuni psicologi che, attraverso le loro teorie o ricerche, hanno tanto cambiato il nostro modo di vedere l’uomo, il suo modo di provare emozioni e di relazionarsi agli altri da aver meritato l’attenzione di registi e sceneggiatori, che ne hanno fatto splendidi film.

Per chi volesse fare un breve ripasso di alcune delle teorie più paradigmatiche della storia della psicologia tramite le storie del grande schermo, ecco qui un elenco di film che sicuramente non vi deluderanno:

 

1) INIZI ‘900: JUNG, LA NASCITA DELLA PSICOANALISI E IL PROBLEMA DEL TRANSFERT (e DEL CONTROTRANSFERT ) – PRENDIMI L’ANIMA, 2002; A DANGEROUS METHOD, 2011

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Storia

Tra i discepoli di Freud il più famoso fu lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, che dopo essersi occupato per alcuni anni del rapporto tra processi ideativi di tipo associativo e istanze di elaborazione inconscia, rielaborò profondamente il concetto di Libido, da quello classico e riduttivo di pulsione sessuale ad un concetto di energia psichica più ampia, comprensiva ed articolata; introdusse inoltre per primo il concetto di inconscio collettivo, ed approfondì l’interesse della Psicoanalisi per l’analisi dei processi simbolici ed il rapporto tra istanze culturali e individuali. Nel 1913 fondò a Zurigo la sua scuola di Psicologia Analitica, tutt’oggi assai vitale e feconda.

Film

Entrambi i film si concentrano sulle vicende su cui si basa l’origine della teoria psicoanalitica attraverso la storia di Sabina Spielrein, una ragazza ebrea di origine russa, la prima paziente, affetta da una grave forma di isteria, curata a Zurigo dal giovane Jung col metodo freudiano.

 

2) 1970: PAUL EKMAN, LE EMOZIONI UNIVERSALI – INSIDE OUT, 2015

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Storia

Ekman ha dimostrato che, contrariamente alla convinzione di alcuni antropologi tra cui Margaret Mead, le espressioni facciali e le emozioni non sono determinate dalla cultura di un luogo o dalle tradizioni ma sono universali ed uguali in tutto il mondo, cioè di origine biologica. Nel 1972, seguendo una tribù isolata dal mondo in Papua Nuova Guinea, notò e codificò le espressioni di “base” universali:

  • Rabbia
  • Disgusto
  • Tristezza
  • Gioia
  • Paura
  • Sorpresa

Film

Inside Out è il risultato della collaborazione tra Pixar e Paul Ekman stesso.

Per ogni personaggio del film è stato condotto uno studio approfondito delle componenti verbali e non verbali specifiche di ogni singola emozione: ad esempio, Rabbia, quando si attiva, abbassa e unisce le sopracciglia, usa un tono di voce aspro ad alto volume, serra il pugno e gonfia il petto. Durante le esplosioni violente, infatti, la reazione neurofisiologica principale fa sì che il flusso sanguigno salga verso la testa, che “prende fuoco”, e si diriga nelle braccia, che si attivano. Questo meccanismo, modellato dall’evoluzione, ci ha permesso di prepararci al combattimento per sopravvivere.

Il film si apre con la nascita di una bambina: Riley. Al contempo nella mente della piccola compare un’emozione: Gioia. All’inizio sembra che ci saranno solo loro due, “…ma questo durò solo per 33 secondi” dice Gioia. Infatti, nella mente della bambina, è nata subito un’altra emozione: Tristezza. Con il passare del tempo, la mente di Riley si affolla sempre di più fino ad arrivare a cinque emozioni: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura. Tutti e cinque si occupano di compiti ben specifici: Gioia garantisce la felicità di Riley ed è la sua emozione dominante, Paura ha il compito di mantenere Riley al sicuro, Rabbia garantisce la giustizia della bambina, Disgusto evita che Riley venga avvelenata fisicamente e socialmente, mentre nessuna emozione, in particolar modo Gioia, riesce a capire quale sia lo scopo di Tristezza, fino a che, dopo lunghe avventure in giro per la mente umana, anche quest’emozione di base riesce a comprendere e a far riconoscere la sua importante funzione per la crescita.

 

3) 1973: IL CASO SYBIL E IL DISTURBO DISSOCIATIVO DI IDENTITÀ – SYBIL, 2007

Sybil2007

Storia

La diffusione del concetto di personalità multipla ha avuto i suoi alti e bassi. Uno dei momenti fondanti della storia di questo disturbo è il 1973, anno in cui Cornelia Wilbur pubblicò il caso di “Sybil”, ancora oggi un libro popolare. Sybil é lo pseudonimo di Shirley Ardell Mason, una ragazza in cura dalla Wilbur che sotto ipnosi narrò di abusi e torture subite dalla madre. Per superare i traumi, aveva creato ben sedici personalità, due delle quali maschili, che subivano i maltrattamenti al posto suo e che poi, grazie al sostegno della psichiatra, riuscì a riconciliare. Numerosi colleghi accuseranno la dottoressa di aver permesso che la paziente creasse tutte le altre identità, ed anche il padre di Sybil negherà tutto, continuando ad asserire che la sua seconda moglie non era stata altro che un’amorevole mamma.

Il “caso Sybil” non ha ancora una versione unanimamente accettata nella comunità scientifica, così come il disturbo da personalità multipla è ancora un disturbo su cui vige un acceso dibattito scientifico.

Film

Sybil è un film drammatico del 2007, diretto da Joseph Sargent. La trama si basa sul libro omonimo del 1973 di Flora Rheta Schreiber, che racconta la storia di Shirley Ardell Mason nella versione della Wilbur.

 

4) 1974: MILGRAM E L’OBBEDIENZA ALL’AUTORITA’ – THE EXPERIMENTER 2015

Experimenter_Poster

Storia/Film

Quando la dimensione delle relazioni tra gruppi diventa saliente oscura ogni altra considerazione sulla persona che si ha davanti. La consapevolezza che l’altro è un essere umano, che prova le nostre stesse emozioni ed ha i nostri stessi bisogni, passa in secondo piano rispetto al bisogno di differenziarsi in base all’appartenenza sociale e di obbedire agli obblighi più o meno espliciti dettati dal nostro gruppo sociale e dell’autorità. In una famosa serie di esperimenti, pubblicata nel 1974, lo psicologo sociale Milgram ha riprodotto una situazione che permette di comprendere meglio questi meccanismi e il loro potere. Milgram cominciò i suoi esperimenti poco dopo l’inizio del processo al criminale di guerra Adolph Eichmann: come è noto, la difesa dell’ex nazista si basava sull’assunto che stesse semplicemente eseguendo degli ordini. Se la tematica può sembrare contorta a parole, il regista Michael Almereyda è riuscito a renderla comprensibile ed interessante e ha fatto del suo stesso film un esperimento, facendo parlare direttamente in macchina il suo protagonista, mentre spiega con passione e cognizione allo spettatore i suoi studi e le sue teorie.

 

E voi che ne dite? Quali altri film conoscete che raccontano storie topiche della psicologia? Quali di questi avete visto e apprezzato? Quali altri consigliereste ai vostri colleghi psicologi o ai vostri amici non psicologi?

Aspettiamo i vostri commenti!

Che il divano ed i pop corn siano con voi!!

 

Linda Grazia Pola e GPL

Cecilia Pecchioli

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