Il percorso al buio è un gran mistero, probabilmente nessuno sa com’è. La curiosità dei visitatori di poterlo osservare alla luce rimane insoddisfatta. Gli accompagnatori sono persone non vedenti o ipovedenti. Si viene guidati attraverso corridoi e stanze completamente bui e invitati a scoprire cosa ci circonda. Soltanto alcuni tecnici e chi l’ha progettato lo conoscono nella sua “completezza”. Ma forse uno degli insegnamenti più profondi della mostra è cheniente si conosce nella sua totalità, ognuno di noi sceglie di privilegiare delle informazioni e ne tralascia delle altre. Anche nella vita di tutti i giorni qualcuno privilegia l’olfatto, qualcun altro il gusto o l’udito. Durante il percorso è possibilefare i conti con i propri sensi, capire a quali siamo più predisposti e quelli che invece non approfondiamo. Abituati come siamo ad usare la vista, spesso più facilmente coglibile anche da lontano, non andiamo ad integrare l’esperienza degli oggetti con ulteriori indagini. Durante il passaggio nelle varie stanze si ascolta la città, si tocca il mare, si sente l’odore del bosco. E’ come entrare in contatto per la priva volta con alcune sensazioni, sorprende quando succede con oggetti che dovremmo conoscere alla perfezione, che utilizziamo quotidianamente.
E poi come si sentono forti le nostre emozioni al buio, è facile ascoltare il battito del cuore, il respiro. Ci si riflette con maggiore attenzione, si sente il proprio corpo e i suoi “movimenti”. Le persone diventano fondamentali, perché le paure si amplificano ed è un attimo sentirsi spaesati e smarriti. Se si compie il percorso con un amico si richiederà la sua vicinanza. Ma anche le persone appena incontrate, a fine dell’esperienza, sarà come conoscerle da sempre. Il contatto e la voce di chi ci circonda saranno il nostro punto di riferimento, la sicurezza. Perché il buio ti mette nelle condizioni di abbattere le barriere, diaffidarti agli altri, di aiutare ed essere aiutato senza remore. E’ strano ma, mancando la vista, anche molti pregiudizi, idee legate all’apparenza, all’abbigliamento, alla postura e agli atteggiamenti degli altri vengono meno. Allora si capisce veramente come si può essere ciechi alla volte. Si riscopre il piacere di conoscere cose e persone o interessarsi alle parole degli altri senza confini reali o culturali.
Dialogo al Buio
Istituto dei Ciechi di Milano
Via Vivaio, 7 – Milano
Orario: lunedì dalle 9.00 alle 14.00; dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 23.00;
domenica dalle 13.00 alle 20.30
Biglietti: intero 12 euro, ridotti 10 euro, gratuito per bambini fino ai 6 anni
Info e Prenotazioni: tel. +39 02. 76 39 44 78
dialogonelbuio@istciechimilano.it
Dott.ssa Paola Lorenzini
Fonte www.voceditalia.it