Articolo sul Workshop Esperenziale di IACP del 13 Novembre 2015

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WORKSHOP ESPERIENZIALE SULLE DIPENDENZE AFFETTIVE – IACP

Venerdì 13.11.2015

Condotto da Massimo Borgioni, psicologo e psicoterapeuta con ampia esperienza nel campo delle dipendenze, maturata anche nei SERT e nelle carceri.

Il dott. Borgioni afferma che il tema dell’affettività è trasversale alle varie forme di dipendenza e definisce questo fenomeno come: “una fame cronica che vuole saziarsi, ma che non trova mai soddisfacimento, poiché insaziabile”. Ci siamo così trovati, in un pomeriggio di novembre a Milano presso la sede IACP – Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona – diretta dalla psicologa e psicoterapeuta Elena Faini, in circa 50 persone in un ampio salone, dove, dopo un breve giro di presentazione, siamo entrati nel vivo del lavoro abilmente condotto da Massimo Borgioni sia attraverso un’interessante esposizione delle dipendenze affettive, sia attraverso un percorso esperienziale dove ci è stato richiesto di metterci in gioco. Sono stati messi in luce aspetti non usuali di questa tematica, poiché, chi lavora con le dipendenze affettive interagisce molto spesso anche con i famigliari dei pazienti ed esiste una forte co-dipendenza anche da parte di quest’ultimi ove, a volte, il momento della guarigione del loro caro può coincidere con una crisi del sistema relazionale all’interno del quale sono inseriti. Il metterci in gioco è avvenuto gradualmente, con esercizi individuali di centratura corporea, dapprima, per poi iniziare la fase d’interazione con l’altro, cosa che ha permesso di far emergere le rispettive modalità, schemi e aspettative sull’altro. Qui l’elemento sotteso della paura del rifiuto è emerso in maniera visibile sia al singolo sia al gruppo.

L’interazione, avvenuta tramite il contatto e le parole, ha portato poi alla scelta di un partner di lavoro che si è basata su quel sentire corporeo stabilitosi in precedenza, anziché sul pensare. Lo scambio di feedback in piccoli gruppi e collettivo poi, ha portato alla chiusura dei lavori, ma non alla chiusura di un’esperienza attiva che ognuno dei partecipanti ha portato e porta con sé.

E’ stato un pomeriggio che ha permesso un approfondimento personale di ciascuno e ha lasciato la bella sensazione di apertura nei confronti dell’Altro che spesso ci spaventa e al quale permettiamo di agire un potere su noi stessi che ci rende dipendenti anziché consentirci di vivere l’amore nel suo reale significato di libertà riconoscendone il suo potere trasmutativo.

 

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Laura Grimelli
Vice Presidente di GPL
Psicologa clinica e dello sviluppo
Specializzanda in Psicoterapia della Gestalt

Cecilia Pecchioli

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